giovedì 20 dicembre 2012

Recensione Dark Souls

Moltissimi nell'ambiente conosceranno questo controverso videogioco, la morte è all'ordine del giorno, la frustrazione non ha fine e la bile si unisce al sangue. Vediamo di darvi una recensione, considerando che non ho ancora giocato il gameplay plus.
-La Trama: La...cosa? Decisamente questo gioco ha una trama di base scontatissima e basta, non è per nulla un roleplay ma solo un unico gigantesco dungeon crawl.
-Vecchie nostalgie: Un gioco lunghissimo, difficilissimo, dove se non sai come si fa non riesci a farlo, dove devi imparare le mosse dei nemici alla perfezione, dove metterci testa è d'uopo. Una volta abituati a questo vecchio e sempre bel metodo di lavoro, la passione della sfida ha il sopravvento.
-Grafica: Eccellente il personaggio, eccellenti i nemici, eccellenti gli ambienti a tre dimensioni in prospettiva. Un' ENORME pecca sono le compenetrazioni e la delimitazione degli spazi, che garantiscono ai mostri ma non ai giocatori di colpire attraverso pareti e ostacoli, rendendo la vita molto dura al pg. A volte sembra che il motore grafico non stia dietro ai comandi del giocatore, eseguendo questi ultimi in un ritardo dai 2 ai 5 decimi di secondo, tempo pressoché indispensabile per non essere uccisi.
-Interazione coi nemici: Interessante e stuzzicante fino a che non avvengono palesi violazioni delle leggi della fisica. Parrebbe che se il gioco decide che "il personaggio è stato colpito", indipendentemente dalla posizione in cui si trova venga leso, attraverso movenze assurde dei mostri che fanno da rotazioni modello trottola a veri e propri scorrimenti sul suolo. Stessa cosa vale per le parate attive con i conseguenti contrattacchi e i backstab (chiamati colpi critici), se sommiamo i ritardi a queste movenze assurde possiamo chiaramente notare che anche contro nemici che conosciamo a memoria 1 volta su 4 mediamente queste ultime non funzionano. Un ultima cosa, alcuni nemici sono fatti appositamente per esser sconfitti non per bravura ma per mero culo, cosa piuttosto frustrante.
-Capire il gioco: Il libretto di istruzioni non spiega alcunché della politica del gioco, delle meccaniche, dei venditori, di niente. Per non creare un pg che a un certo punto sarà semplicemente inefficace al 100% occorre visitare almeno 3 volte al giorno il sito internet di dark souls con spoilers e spiegazioni, cosa piuttosto risibile.
-Modalità online: Premettendo che non ci ho giocato, nessuna pecca in sé, ma io non ho voluto giocarci in quanto sembra che esistano dei cheat tali per cui c'è della gente inabbattibile che gira per i mondi. Già il gioco è abbastanza ostico senza gli stronzi.

Commento finale: appassionante, oscuro, bellissimo, ma a volte vien proprio voglia di prendere il disco di gioco e usarlo come un piattello.
VOTO: 7.5

sabato 17 novembre 2012

Sotto pelle, cenere: ci riproviamo

Prova numero due di scrittura di un post con questo titolo.

Come oggi dicevo a una mia chattante, sono per la cura emotiva estrema, per cui se sono triste meglio devastarsi fino alla fine con riflessioni entropiche al fine di arrivare a uno stato di esaurimento che è in grado di produrre composizioni di qualche tipo.
Così scrivo infine nel silenzio della mia stanza, descrivendo dettagliatamente quel che lo specchio emozionale rivela in un modo così palesemente crudele, ancora una volta sapendo che in ogni caso qualsiasi lettore ignorerà completamente tutto ciò al massimo apprezzando per la profondità stilistica.
Sotto pelle c'è solo cenere, come se un abito carnoso fosse gettato su un corpo dato alle fiamme troppo tempo addietro e gli ultimi resti si stessero freddando in sporadici spasmi fumosi.
Per assurdo quel che crea calore non è l'interno, ormai gelido, ma l'abito che impavido e belligerante esplode in furore e potenza, alimentando così ad eternum un braciere spento da tempo.
Tutte le emozioni, tutte le sensazioni, tutti gli spasmi, solo temporanei, belli in quanto facenti parte dello strato superiore, ma privi di significato quando tentano di penetrare a fondo.
Non v'è nulla, oltre la pace della fine.
Non v'è nulla, se non l'oblio.

lunedì 5 novembre 2012

Recensione di Mass Effect 3

Ho finito circa 10 minuti fa il capitolo finale di Mass Effect 3, un titolo che mi sta molto a cuore, e qui vorrei recensire dal punto di vista di un giocatore (quindi senza spoiler o rivelazioni da internet) la percezione di questo gioco. 1-L'IMPORTAZIONE DA MASS EFFECT 2: Chi ha giocato il secondo sicuramente si ricorderà dei quattro gradi di ogni potere, qui sono stati ampliati fino a sei per garantire un buon ampliamento, e gli ultimi tre step di ogni potere hanno uno sdoppiamento per essere personalizzabili. Fin qui nessun problema, fino a quando ti accorgi che i poteri che avevi acquisito da altri personaggi (come aveva fatto il mio biotico) non vengono importati e i punti ad essi dedicati vengono redistribuiti negli altri poteri. Alcuni di questi poteri si possono recuperare chiacchierando con l'equipaggio (e non svolgendo missioni fortunatamente, sarebbe stato ancora più nonsense) ma la lista di questi è limitatissima, in totale di recuperare il mio potere non c'è stato verso. Voto parziale: 6/10 2-MERCHANDISING: Come va di moda ultimamente, è d'uopo vendere giochi incompleti e poi mettere online delle DLC gratuite o meno per ampliarlo. Di per sé trovo la cosa ridicola e pedante in quanto per il costo del prodotto mi aspetto un gioco abbastanza completo, al max con un paio di espansioni. Inoltre la versione Xbox, quella con cui ho giocato, è estremamente buggata, errori grossolani di scritte, descrizioni mancate dei poteri, una missione principale completamente buggata quindi ingiocabile, insomma un cesso su tutti i fronti. Voto parziale: 1/10 3-DIALOGHI: I dialoghi con i png sembrano cazzuti, seriosi, pieni di pathos, fino a quando ti accorgi che qualsiasi cosa tu dica bene o male la prendono tutti con "si, signore". Ho capito che sei un cristo di capitano, ma mica la galassia intera è sotto il tuo comando! Inoltre praticamente se non per motivi essenziali non si può parlare coi png. L'unica cosa migliorata di tutto questo pantano è che si capiscono le risposte che implicano miglioramenti di punti Eroe/Rinnegato, che invece nel secondo erano di dubbia qualità. Voto parziale 4/10 4-ROMANCE: Mentre nel secondo capitolo della saga occorreva fare una quantità di dialoghi esorbitante per la romance, che in tal modo diventava una parte consistente e interessante della trama, in Mass Effect 3 è tutto condensato in una singola frase in un punto specifico. Direi poco se affermassi che è la cosa più da bimbiminkia che io abbia mai visto in un gioco di ruolo, niente rapporti prima, niente rapporti dopo, niente pathos, un limone secco dopo una frase da quattro soldi (nel mio caso era ad Ash+ley, "ho occhi solo per te") e una scopata prima della missione finale. Voto parziale: 1/10 5-SISTEMA DI COMBATTIMENTO: Il sistema di combattimento non è cambiato affatto fortunatamente, data la sua palese efficienza, e di questo si ringrazia. Naturalmente come sempre i poteri biotici sono troppo superiori rispetto alle armi, dato che curvano modello Wanted. Un brutto però è che non esiste il fuoco amico, sembra una scelta comune ma quando i tuoi nemici non vengono colpiti dalle armi delle astronavi giganti mentre tu si sale un porco inimmaginabile. Inoltre senza un valido motivo non si possono portare con sé armi pesanti ma si trovano per terra e quando sono scariche si buttano. Aggiungo che tutti i cazzo di nemici che incontri sono fisicamente più forti, non importa che tu abbia 6 nell'abilità apposita del potenziamento fisico, tutti sono fisicamente più forti di te. Voto parziale: 7/10 6-IL TEAM PER LE MISSIONI: I componenti del team di assalto (di cui come sempre c'è la scelta di due per ogni missione) sono pochi e squilibrati, in base alla carriera che si gioca alla fine la scelta ricade sempre sugli stessi, ci sono perfino casi di personaggi pressoché identici come poteri, e anche coloro che dovrebbero essere differenziati alla fine hanno poco spettro di azione. Un tipico esempio è che manca tipo l'80% dei poteri tecnologici nello spettro di abilità dei png. Voto parziale: 5/10 7-LA SCIENZA DELLA COERENZA: Diciamo che in ogni ambientazione che si rispetti vi sono delle regolamentazioni di quanta tecnologia e biologia esista, e Mass Effect 3 è molto chiaro sulle capacità di alleati e nemici. Magari per le persone che non hanno dimestichezza con tali argomenti la cosa è passata inosservata, ma nel corso della storia è elencata una serie di strumenti altamente tecnologici in mano agli alleati che, se paragonati a punti di forza e debolezze dei nemici, sarebbero stati sufficienti a terminare la trama in men che non si dica. Invece no, astronavi dalla potenza variabile, mostri dello stesso tipo che raddoppiano di forza senza un perché, scienziati intergalattici stupidi come delle capre, una merda sconfinata. Un esempio chiarificatore: un razziatore può essere abbattuto con un colpo nuke di un Claymore a mano ma non da un cannone di un incrociatore da guerra. Spezzo in ogni caso una lancia in favore del fatto che ci si può moddare armi e armature, potendo scegliere tra una gamma molto ampia di miglioramenti. Voto parziale 4/10 8-LA TRAMA: Trama eccezionale, piena di suspance e difficoltà, a volte un po' scontata ma tutto sommato degna di essere vissuta. Voto parziale 9/10 9-AGGIORNAMENTI DI GUERRA: Avendo una mappa con database di guerra si può essere aggiornati sugli sviluppi e gli alleati. Primo e grande punto negativo è che la reattività galattica non aumenta sopra il 50% a meno che non si giochi online, in modo che il multiplayer vada a pesare sul single player. Inoltre a prescindere da cosa di faccia, dagli aiuti che si diano e ottengano, alle scelte, ai potenziamenti e truppe ritrovate, alle risorse ecc, non si percepisce minimamente nello scontro finale cosa faccia ogni singolo schieramento in base a ciò, e si ha la sensazione di "sono contento di aver girato la galassia a tappeto per poi manco vedere come se la cavano questi con le tremila cose che ho trovato per loro". Voto parziale 5/10 10-FINALE: Sebbene sia stato contestato da molti ho adorato il finale, molto bello, molto faticoso, la giusta conclusione di tutto. Poi i titoli di coda. Poi una scritta che non cito per antispoiler che ti fa un sunto, e ti invita di continuare a giocare godendosi i contenuti online. Dopo un secondo ritrovi il comandante Shepard sulla Normandy come se nulla fosse successo. O mio dio!!! Ma perché!!! Orrore!!! Voto parziale 7/10 VOTO FINALE 4.9/10, vale i soldi che ho speso per acquistarlo solo perché l'ho preso usato a 25 euro, chi ha pagato il prezzo pieno ha chiaramente buttato via i suoi soldi.

venerdì 2 novembre 2012

Rosse Serate per Neri Occhi

Ogni tanto qualche presenza dal passato si manifesta nuovamente nella mia nuova e bene o male contenuta esistenza, facendo riaffiorare ricordi da me non voluti, così scottanti e malevoli che duole il cardias sotto l'attacco degli acidi. Il passato tutto sommato è un tempo differente da quello esistente, e per sua natura stessa non esiste più, quindi non dovrebbe così tanto interferire nella nostra vita, specie se si è chiaramente fatto in modo di scomparire da tutto e tutti. A volte ci sono notizie che non si vorrebbero apprendere, d'altronde come essere altamente empatico ne soffro per osmosi, sono quelle piccole cose che ormai non fanno più parte del presente ma del passato, eppure ci danno una sorta di identità evanescente. E per quanto vorremmo che il peso di ciò fosse quello che esprimiamo attraverso una battuta o un commento sarcastico, dentro è come piombo che ci trascina nel nero abisso dell'oblio, mentre consapevoli osserviamo la nostra identità sparire.

venerdì 14 settembre 2012

Ignavia Comportamentale

[...]e quindi mi domando se ogni tanto è concesso dire basta, se esiste un limite che superato concede a un individuo di abbandonare la compostezza e il garbo assoluto per far rimostranze contro gli abusi subiti, o se tutto dev'essere tenuto a freno, tutto taciuto per il sommo fine della quiete sommaria, permettendo ai tiranni profittatori di ciò di perdurare accrescendo esponenzialmente il loro basso Sè?[...]

giovedì 13 settembre 2012

L'Etica della Quaglia

Oggi veniamo ad analizzare, sempre per il ciclo "i nuovi perbenisti moderni", il macrogruppo sociale degli animalisti, prendendolo per i massimi sistemi. Questo gruppo di ipocriti domenicali ha deciso che una vita di un animale qualsiasi è importante perlomeno alla pari se non maggiormente rispetto a quella umana, e che nonostante ciò identificano negli animali tipici comportamenti umanoidi al fine di giustificare le loro azioni (parte la sagra del paradosso). Questa gentaglia, votata all'ignoranza e all'incoerenza, ha deciso come ogni buon fanatico religioso che vive per dogmi che il proprio pensiero è quello corretto quindi necessita di essere esportato a tutti i costi nel mondo. I metodi per farlo? Petizioni (continuate così geni, non hanno valore legale) ma più spesso querele e ricorsi giudiziari al fine di cavillare per allungare all'infinito la salvezza della quaglia di bosco. Ma se ad esempio queste azioni mettessero in pericolo la funzionalità di un sistema che oltre che essere regolamentante per la natura è allo stesso tempo economico? Si distruggerebbe (e io parlo in condizionale ma sono cose che ogni giorno accadono davvero) una partizione dell'economia di non piccole dimensioni, affamando migliaia di persone e le famiglie di esse solo per la salvezza della quaglia di bosco. Dove sta dunque la differenza tra un cattolico che impedendo la ricerca scientifica uccide le persone e un animalista che fa morire di fame delle famiglie? As usual, IN BRAIN WE TRUST.

sabato 11 agosto 2012

Innamoramenti Estemporanei e Rigetti Meccanici

Al solito, capita un momento di dormiveglia, nella fase alfa del sonno, e la mente viaggia a velocità sconfinate, facendo dolorose autoanalisi in quel poco che rimane prima di addormentarsi. E così fuoriesce la melancolia dell'insoddisfazione amorosa. Forse è sbagliata la parola amorosa, poiché è un moto di puro Ego, atto alla soddisfazione del solo Sé, l'aver necessità di sapere che per qualcuno contiamo davvero, siamo unici e insostituibili. Puro pessimo narcisismo. Eppur così ci si sente quando il mero sesso non basta più, quando labbra e cosce diventano gelide, e nella morsa di solitudine ci si guarda intorno annaspando, sperando, e si finisce in stupide situazioni di innamoramento estemporaneo, immotivato e sicuramente confuso per una piacevolezza neanche a troppi alti livelli. Resosi conto di ciò, la ragione fa blocco, rigettando clamorosamente l'ennesima rete di deliri e delusione, pietrificando ancora un po' un piccolo cuore malato, ma nel farlo non ha remore alcuno, elidendo tutto ciò che per caso aleggiava. E così ci si trova vuoti, immobili, masticando ancora una volta la polvere che sa di vetusto e di casa.

domenica 15 luglio 2012

Luci nel mare

Nuotiamo in un nero mare, gelido, che mai rifrange la luce, cosicché niente di diverso dall'illuminazione diretta può rischiarare il nostro peregrinare. Lentamente affondiamo smarriti, annaspando, fino a quando un lieve candore non ci permette di tornare a galla a respirare ancora un po'. Certi momenti di forte illuminazione sono necessari per non toccare il fondo, per non fondersi coi flutti, per ricordarsi il colore della propria pelle, e quanto sembrano stupendi paragonati all'oscuro oceano. Forse sono stupendi per davvero, se ci causano nuova meraviglia, nuovo slancio, nuova necessità, in ogni caso quel poco di buono che ci può dare la misera esistenza. E se non sono un'isola, almeno paion un faro.

venerdì 6 luglio 2012

Istinto di Astio

A quanto pare mi trovo coinvolto in un nuovo fenomeno riguardante la mia persona che sembra facilitare grandemente la mia selezione sociale. Ben si sa che io mal sopporto il contatto fisico, se non di determinate persone ristrette alla mia cerchia di "affetti", e questo fenomeno si manifesta in tutta la sua gloria quando una persona da me poco sopportata entra anche casualmente in contatto con me, creandomi brividi di disgusto per l'intera spina dorsale. Di recente noto che le mie preferenze ricadono su persone diverse da prima, e dove normalmente c'era l'insicurezza dei pensieri in transito, pressoché necessaria quando si deve determinare il posto di una persona nella propria esistenza, ecco che sorprendentemente giunge questo fenomeno che dandomi o meno la pessima sensazione di contatto mi permette di determinare ciò per cui ci sarebbe voluto tempo e indagine. E dico inoltre che i risultati sono sorprendenti.

mercoledì 6 giugno 2012

Barbari linguistici

In 1984 Orwell introduce l'argomento della Neolingua, linguaggio di nuova generazione atto al poter esprimere solo concetti semplici legati alle ideologie del Partito. Come possiamo percepire è stato un visionario, notando con timore l'imbarbarimento dell'espressività collettiva. Ma che cos'è questo processo, e come è cresciuto? Tendezialmente credo sia qualcosa di relativamente recente, se ci pensiamo fino alla fine degli anni 70 almeno si insegnava ancora a scrivere in bella grafia, e a utilizzare un linguaggio perlomeno degno, la grammatica e la sintassi erano nell'istruzione importanti come il contenuto, qualsiasi materia si stesse discutendo. Poi un oscuro boom tagliò queste pratiche, e le nuove generazioni di insegnanti, guidate probabilmente dai movimenti sociali di poco antecedenti, crearono una nuova corrente di insegnamento libero, sinistroide, che nel suo sfogo rivoluzionario cancellò anche quelle pratiche che appieno funzionavano, garantendo ai nuovi nascituri un'istruzione incompleta perfino nelle basi. C'è da stupirsi forse che, in primis gli italioti ma anche nel resto del mondo, il linguaggio abbia perso la sua funzione, ritornando prepotentemente ad essere fruizione di ambienti elitari quali la politologia, le università e in genere gli ambienti di estrema ricercatezza? Non è un passaggio necessario il fatto che coloro che sono stati educati da questa ondata caotica piuttosto di accrescere la loro fiacca cultura abbiano preferito rimanere nella palese ignoranza, frutto delle scuole dell'obbligo, per poi accusare gli ambienti altolocati di trame oscure che vogliono escluder loro da ogni rapporto? Mi spiace, piccole creature senza uno scopo, ma l'ignoranza non è una giustificazione.

sabato 26 maggio 2012

La fine

Mi ero promesso di continuare nonostante tutto, di fottermene, di far finta che nulla fosse successo, continuando la mia vita di vizi e dissolutezza. La mente è forte, si dice, ma la carne è debole, e per quanto uno possa fare training autogeno un fisico devastato ti riporta alla realtà a suon di schiaffi. Credo sia la fine, seriamente stavolta, non posso continuare a subire certe coseguenze solo per godere di una decente sbronza, fosse solo un mal di testa e qualche ricordo mancante pace, ma deglutire per non sputare il cuore è un'altra cosa. Addio anche a te, mio fido amico alcolemico, è stata la mia più lunga amicizia, la più affettuosa, ci sei sempre stato nei momenti belli e brutti, e so che capirai che non è per mia volontà che me ne sto andando. Forse un dì ci ritroveremo, e rideremo di tutto ciò. See you cowboy...

martedì 8 maggio 2012

Dare per scontato

Altro interessante fenomeno sociologico è il dare per scontate certe realtà, certe situazioni, certi atteggiamenti. In pratica per un'eccessiva sicurezza in sè, o per meccanismo autoimmunizzante, o semplicemente per una mente decisamente ristretta, si tende a decidere con sicurezza il progredire di un determinato evento. Dunque appare la sagra del Nostradamus moderno, i parapsichici sapienti del tutto che determinano il corso del futuro, che dalle loro profetiche cattedre vedono e giudicano i poveri mortali che ad essi non somigliano. Questa grottesca rappresentazione è solo un piccolo artifizio per mostrare quanto sia stupido dare per scontate le cose, sottolineandone l'implicita natura derivante da un eccessivo Ego che a tutti i costi deve autodeterminare e ordinare la propria esistenza. Vediamo di mostrare "naked" cos'è questa deterrente pratica: un individuo analizza una situazione dal suo e solo suo punto di vista trasmettendo come imposizione il naturale per lui svolgimento alle vittime, ovvero una palese imposizione di comando e dominio sugli altri individui. Come dovrebbe sentirsi dunque il subente in tutto ciò? Schiavo? Bistrattato? Perlomeno decisamente offeso? Resi consapevoli della cruda realtà della cosa, non verrebbe una sadica voglia di distruggere queste aspettative?

lunedì 30 aprile 2012

Masturbazione Autocelebrativa

"L'automiglioramento è masturbazione, invece l'autodistruzione..." [Fight Club] Spinti dalla nuova moda dell'Io Migliore, ovvero questo mistico moto atto al dimostrare a se stessi e agli altri di essere la cosiddetta "gente per bene", non ci accorgiamo che tutto questo ben pensare, ben agire, ben essere, non è frutto di un sincero e indomito moto a una filosofia del meglio soggettivo, ma di un'imperante moda neopuritana autogratificante che ci vuole protratti verso un modus operandi decisamente di parte. Non è ciò una sacrosanta masturbazione autocelebrativa atta a gonfiare oltre ogni limite il nostro piccolo e fragile Ego? Non fosse così, non ostenteremmo senza fine questa bassa pratica, decantando paladini di virtù il nostro salutismo, altruismo, sincerità. Siamo solo dei mostri che vicendevolmente ci mordiamo i calcagni per tenerci distanti da tutto e da tutti, con una sottile ma importante maschera da noi stessi costruita al fine di essere ciò che vogliamo, invece di ciò che palesemente siamo. E questa sarebbe virtù? Preferisco esser votato al caos, al ritorno allo zero, al tutto o niente, bramoso, rabbioso, satiro, ma pur sempre io. E nel caso io sanguini, avrò dimostrato che sono ancora vivo, invece di palesarmi come fredda macchina di valori che non mi appartengono.

domenica 29 aprile 2012

Sprazzi di matematica sociale vol 1

"Se una persona considera preferibile lo zero a te, evidentemente per lei sei minore di zero".

venerdì 27 aprile 2012

Estemporanee Dimenticanze

Non è affatto male dimenticarsi per un po', anche fosse solo qualche giorno. Come un respiro di aria fresca dopo una vita chiusi in uno scantinato che puzza di muffa e polvere. Sembra quasi che la leva usata per uscire dal buio abbia effettivamente una valenza, che sia stata essa la causa e non il mezzo. Un mezzo di scarsa importanza, per giunta, non efficace ad espletare completamente l'azione. La galvanizzazione dell'eccessivo ossigeno annebbia la ragione, illude, e così si assumono sembianti nuovi, gioiosi, frizzanti, e si pensa poco. Ma prima o poi tutto ritorna, e un silenzio totale mentre come sparuti cuccioli si attende la voce del padrone è catartico, spianando con solido rullo tutti i castelli che s'erano costruiti nel vento, e così muti dinnanzi alla sparizione dei nostri effimeri e bambineschi sogni torniamo carponi verso il nostro angusto antro, umido, scuro, freddo, ma è l'unico posto che possiamo chiamare casa. Sapevo che non mi avresti chiamato, ma non ti preoccupare, non è una delusione più grave di quella che ho ogni mattina svegliandomi.

mercoledì 18 aprile 2012

Haiku 1

Vigila Morte sui volti|| bianca divinità|| di pace.

martedì 17 aprile 2012

Estratti dal Libro Rosso: Odore

Di sangue sa tal via|| percorsa a lesti passi|| paventando di un tetro qualcosa|| che insegue senza sosta.|| L'odore ferroso penetra le nari|| giacendo parsimonioso|| ove prismi cristallini|| frangono lo spettro.|| Condividiamo noi, ignari,|| respirando a fondo lo smog|| mentre la bocca chiama|| una ragione che non ci asseconda

sabato 14 aprile 2012

Feuer frei

Si sa, il caos è il mio più potente alleato, mentre percepisco combinazioni fortuite nell'apparente nulla. Sbaglio la regolazione delle casse del pc, e sbaglio preferito di youtube, finendo così per ascoltare a un volume spropositato Feuer Frei dei Rammstein. Prendo in contropiede una piccola crisi d'ansia derivante da un blocco distale e mi estranio, suggendo direttamente dal contenitore il funesto nettare mentre i respiri del soobwoofer inappropriatamente regolato mi rinfrescano il volto. C'è una mistica sensazione di potere in ciò, non nuova sicuramente per nessuno che ascolti certi tipi di musica, ma mai m'ero messo ad analizzare in toto tale sensazione. E che sensazione si presenta, così pura ed animalesca, da provocare un'erezione, da lasciare un sapore ferroso in bocca, da tendere i muscoli del petto e incastonare il cuore nel diaframma. Credo sia uno dei più gloriosi momenti di edonismo a me accaduti, a tal punto consapevole da esserne estasiato, e unicamente dispiaciuto di non poter condividere tutto ciò con giovane carne pronta a unirsi a me. Non provo pietà. Non provo dolore. Solo piacere.

venerdì 13 aprile 2012

Opinione Malassortita

Descriviamo oggi un fenomeno interessante, di relativamente nuova generazione. Capita infatti che nell'epoca moderna, con il giungere della possibilità di una "moralità alternativa", appaia il giusto concetto di opinione in sostituzione dell'ormai vetusto giusto/sbagliato. E sebbene si viva ancora in un mondo ove le precedenti due generazioni, ancora ancorate all'ignoranza, utilizzano l'antico modus operandi, il più che capace ingegno umano sempre pronto all'autogiustificazione ha trovato un pernicioso modo di ledere anche questa ottima evoluzione per i propri biechi fini. Al grido di "de gustibus" i nuovi araldi marciano, portando con sè un verbo ormai comune che sottolinea l'opinabilità di tutte le teorie, di tutte le moralità, di tutti i sistemi, così presi dal loro furore da non accorgersi che determinate leggi e pratiche sono propedeutiche alla crescita di una civiltà. Non mi sembra che serva un particolare genio per determinare che l'assenza di regole sarebbe sostituita dal famoso concetto "homo homini lupus", portando quello che dovrebbe essere un gruppo di crescita a tante singole unità egoisticamente allevate. E si badi bene a non confondere ciò per il fenomeno neomorale di recente in voga (di cui presto scriverò un post), semplicemente credo che in ogni ambito venga amtenuto un unico filo conduttore di giustizia ed equità logica, che consiste nel considerare giusto quello che non lede le altrui persone, e sbagliato tutto il resto escludento risposte a lesioni precedentemente subite. Se le persone amassero con lo stesso sforzo con cui giustificano se stesse, saremmo una specie meravigliosa.

mercoledì 11 aprile 2012

A Ciel Sereno

Doveva essere una poesia, ma blogger fa schifo, indi separo gli a capo con || => Con passo trascinato incedevo nella terra|| mentre tonfi di tacchi risonavan sordi|| tagliando cadenzati i canti delle starne.|| Giunsi alla colma arrancando|| gioendo dello scrosciare del fiume,|| se sinuoso costeggiava la roccia|| come serpente nel deserto.|| Nero Salvatore avanzai|| mentre i chiodi entravano nella carne|| giungengo lamentoso al verde feretro in cui cedetti|| accasciandomi ferito.|| E lì rimasi, arbusto immobile, || godendo del focolare nel mio sterno,|| mentre driadi sinuose giocavano innocenti.|| Aprii gli occhi, solo un istante prima della bufera,|| per cadere immantinente in quei pozzi cerulei, || fulmine a ciel sereno, i suoi occhi.

Il Ritorno del Necrarca

E fu così che si tornò ad Aeon 2.0. Come sempre, d'altronde, sono una persona affezionata alle piccolezze che mi rendono meno triste. Facciamo un sunto veloce di quel che è passato in questo tempo: -la salute che se ne va -l'alcool che è sempre qua -mille donne che nuovamente non hanno soddisfatto la mia necessità di una coppia accettabile -niente lavoro. E dirò per giunta che ho anche qualcosa di nuovo da scrivere, ma ci dedico un post nuovo. See yah!