venerdì 27 aprile 2012

Estemporanee Dimenticanze

Non è affatto male dimenticarsi per un po', anche fosse solo qualche giorno. Come un respiro di aria fresca dopo una vita chiusi in uno scantinato che puzza di muffa e polvere. Sembra quasi che la leva usata per uscire dal buio abbia effettivamente una valenza, che sia stata essa la causa e non il mezzo. Un mezzo di scarsa importanza, per giunta, non efficace ad espletare completamente l'azione. La galvanizzazione dell'eccessivo ossigeno annebbia la ragione, illude, e così si assumono sembianti nuovi, gioiosi, frizzanti, e si pensa poco. Ma prima o poi tutto ritorna, e un silenzio totale mentre come sparuti cuccioli si attende la voce del padrone è catartico, spianando con solido rullo tutti i castelli che s'erano costruiti nel vento, e così muti dinnanzi alla sparizione dei nostri effimeri e bambineschi sogni torniamo carponi verso il nostro angusto antro, umido, scuro, freddo, ma è l'unico posto che possiamo chiamare casa. Sapevo che non mi avresti chiamato, ma non ti preoccupare, non è una delusione più grave di quella che ho ogni mattina svegliandomi.

2 commenti:

  1. una valenza l'avrà pure avuta se ti ha fatto uscire da lì. dai il giusto peso alle cose...

    RispondiElimina