mercoledì 11 aprile 2012
A Ciel Sereno
Doveva essere una poesia, ma blogger fa schifo, indi separo gli a capo con || =>
Con passo trascinato incedevo nella terra||
mentre tonfi di tacchi risonavan sordi||
tagliando cadenzati i canti delle starne.||
Giunsi alla colma arrancando||
gioendo dello scrosciare del fiume,||
se sinuoso costeggiava la roccia||
come serpente nel deserto.||
Nero Salvatore avanzai||
mentre i chiodi entravano nella carne||
giungengo lamentoso al verde feretro in cui cedetti||
accasciandomi ferito.||
E lì rimasi, arbusto immobile, ||
godendo del focolare nel mio sterno,||
mentre driadi sinuose giocavano innocenti.||
Aprii gli occhi, solo un istante prima della bufera,||
per cadere immantinente in quei pozzi cerulei, ||
fulmine a ciel sereno, i suoi occhi.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento