venerdì 22 ottobre 2010

L'uomo in bicicletta

Drin! Drin! Il campanello della bicicletta suonava ripetutamente, riempiendo l'aere di un piacevole squillo che ricordava i bei secoli andati, la rivoluzione industriale, la Londra del 1700.
Presa la velocità giusta, la marcia dura nemmeno si sentiva più, e l'aria temperata del mattino di una calda stagione rinvigoriva la pelle ancora stanca dalla notte.
Era una bicicletta un po' vecchia, di un color verde scuro, e sulla carena portava la scritta bianca ancora intatta Bianchi. Aveva un lucido campanello color argento. e un arcuato manubrio della stessa tinta con due pomelli di plastica panna ove poggiar le mani. Nel retro, un portapacchi a molla. La dinamo era rotta portroppo, ma era parte della bicicletta, quindi non si era mai voluto smontarla.
Si sfrecciava veloci tra la folla, quasi altolocati dal possesso di tal sublime mezzo, sorridendo ai miseri passanti appiedati e alle vetture imbottigliate nel traffico.
Sembrava il viaggio perfetto, fino a che non si pose nel tragitto un cantiere, costringendo a pedalare a rilento con inserita la marcia dura. Come se non bastasse il passagio tra le reti di protezione era stretto, e più volte si ferì per passare. Un ferro sporgente infilzò lievemente il costato, e qualche goccia di sangue sporcò la camicia.
Superato l'ostacolo riprese il viaggio, un po' provato, percependo che sebbene la strada fosse ancora poca sarebbe stata la peggiore. Ormai le gambe non reggevano più, e gli ultimo miglio dovette farlo a piedi portando la bicicletta a mano.
Giunse alla sua destinazione, un magnifico cimitero monumentale di fattura gotica, passò il cancello di ferro battuto e camminò fra le lapidi, finchè non vide il proprio nome su una stele di marmo bianco. Si sedette sull'erba, tirò un respiro di sollievo, e si accasciò sorridente sul morbido letto verde, addormentandosi in un sonno eterno.
La tomba recava la scritta "E' tornato il pescatore dal mare, il cacciatore dalle colline" E.Hemingway

2 commenti:

  1. Ti faccio solo un appunto: in un brano scritto in linguaggio "moderno" parole auliche come "aere", "tal sublime mezzo", ecc. stonano parecchio.

    Per il resto yehyehyeah!

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  2. era fatto apposta per far assaporare il sapore di vetusto di un vecchio che giunge a morte

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