lunedì 13 giugno 2011
Neo-animalità
È la brama che ci controlla, quell'impulso irrefrenabile di possesso, di mantenimento, tipico dei bambini o degli animali.
La questione territoriale è insita nel nostro Ego, e con i mezzi che son dati alla nostra specie interagiamo con gli altri mostrando ove noi poniamo dei confini, dove la maschera di raziocinio cederebbe per far posto a quella bestia che tanto ci spaventa.
Miserrimi appariamo in questo grottesco spettacolo, grandi portatori di civiltà che mingono ancora attorno a sè per tener lontani gli usurpatori.
Eppur non manca la possibilità di staccarsi da ciò, di imporre un veto mentale sul proprio organismo per distanziarsi da gorilla che si battono i pugni sul petto, per apparire ed essere l'evoluzione di questa innaturale creatura che da tempo ha abbandonato il sacrosanto darwinismo, per cause giuste o sbagliate che siano.
Una sorta di "darwinismo mentale" dunque, che caccia e bandisce ogni squallido e inutile comportamento non consono e conserva ove non si può intervenire una consapevole animalità atta a godersi le bellezze del bestiale senza cadere in stupiderie da umani.
Ma si è ancora umani, allora?
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