venerdì 2 luglio 2010

Giovani vecchi



Troppo caldo, e cala la voglia di scrivere.
Vercelli è la causa, presunta città/paesone, ove i locali chiudono sempre prima, e di questi solo un paio sono perlomeno accettabili.
E così il vercellese assorbe la presunzione tamarra da Milano, e la canizia dallo spirito locale, e ancora così il deretano alla sedia di un pub a bere birra coi suoi compari, come un vecchio che va a giocare a carte bevendo un bianchino.
E la ricerca del divertimento si limita ai locali della zona, quelli che danno giusto un tic in più tanto da non volersi sparare, magari un concerto di quattro cani e poco più.
Giovani vecchi son i vercellesi, poichè per noia o poca voglia non si lanciano in tutto ciò che arriva, nella presunzione che ci sarà sempre un domani dove recuperare.
Curioso è il fatto che ad accorgersene sia stato un paesanotto come me, abituato alla sagra della panissa e le mangiate di rane.
Non credo che vorro mai "maturare" più di così, essere un vecchio seduto al bar a ricordare bei momenti è ancora peggio di quel che io vedo come morte.

1 commento:

  1. Sarà a me la tranquillità piace....vabbé ora scappo che devo giocare a boccie con gli amici e poi via a parlottare dietro gli operai ANAS.

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