mercoledì 12 maggio 2010

grace



there's the moon asking to stay
long enough for the clouds to fly me away
well it's my time coming, i'm not afraid to die
my fading voice sings of love,
but she cries to the clicking of time
oh, time

wait in the fire...

and she weeps on my arm
walking to the bright lights in sorrow
oh drink a bit of wine we both might go tomorrow
oh my love

and the rain is falling and i believe
my time has come
it reminds me of the pain
i might leave
leave behind

wait in the fire...

and i feel them drown my name
so easy to know and forget with this kiss
i'm not afraid to go but it goes so slow


La mattina del 5 giugno un passeggero del traghetto American Queen nota una sagoma di un corpo umano impigliato tra i rami di un albero che galleggia sotto il ponte di Beale Street, la via più importante di Memphis.

Il corpo di Jeff viene riconosciuto da Gene Bowen, tour manager di Buckley; il riconoscimento avviene grazie ad un piercing all'ombelico e dalla maglietta che Jeff indossava al momento della scomparsa.


Suona la canzone e vola la mente, nuotando nel Wolf River, assieme a Jeff.
L'acqua è fresca, ritempra dal caldo di fine maggio, rilassa...gli occhi si socchiudono nel riposo, e poi il buio.
Alcuni, come me, hanno perso l'abitudine, altri non l'hanno mai fatto, ma il bagno di notte è mistico, nuotare in acque nere degne di Lovecraft verso il nulla con solo il rumore dell'acqua, finchè non si trova un punto dove non c'è corrente, e allora lasciarsi a peso morto, inibendo i sensi, e cercando qualcosa che non è.
Ove l'età è sulla bocca di tutti, non c'è nulla oltre al buio.

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