mercoledì 27 febbraio 2013

Recensione di The Witcher 2: Assassins of Kings

Un gioco famosissimo dal grande successo e un seguito senza fine, tratto dai libri del genio fantasy Andrzej Sapkowski, finalmente con tutta la pazienza di questo mondo son riuscito a finirlo, ed ecco qui la mia recensione.
-La trama: come il precedente della serie, il gioco ha una trama intensa, a dir poco fantastica, nel pieno stile dei libri, tra amori tribolati, sesso sfrenato, ignoranza popolare e rozzerie miste. Molte scelte tutte da scoprire, molta libertà di roleplay, molte informazioni. Senza dubbio la parte migliore del gioco.
-Grafica: molto invitante risulta l'ambiente, molto curato in ogni sua fase, tranne per il fatto che specie nei filmati di trama accadono dei ritardi delle informazioni e delle difficoltà di rendering tale per cui i dettagli si formano in corso d'opera invece che essere presenti fin dal principio.
-Meccaniche di gioco: le meccaniche si presentano molto semplici ma sicuramente più curate del primo capitolo della saga, anche se ancora scarsa la qualità degli inventari, che non si degnano neanche di avere un qualsiasi tipo di ordine o catalogazione se non quelle di massima. Inoltre il sistema a diario multiplo è piuttosto confusionario e occorre sempre andare abbastanza a caso per cercare quel che si vuole, oppure si deve memorizzare il tutto a mente. Il combattimento è molto difficile, ma senza dubbio stimolante.
L'avanzamento del personaggio si svolge su quattro alberi separati, addestramento magia alchimia e combattimento, molto molto bello e personalizzabile, soprattutto poiché alcune abilità si possono influenzare con dei mutageni che danno effetti extra rispecchiando le mutazioni che avvengono nel corpo del witcher.
-Il sistema delle quest: una grave, grave pecca da questo lato. Il sistema teoricamente si basa su una minimap e un puntatore, ma spesso e volentieri non esiste un puntatore poiché si deve "cacciare" l'avversario, raccogliendo precedentemente informazioni. Il punto terrificante è che, specie all'inizio, non si sa minimamente dove trovare cosa per fare cosa quando lo si vuole fare, per cui si vaga come dei pirla parlando con tutti gli stracazzo di cittadini del mondo, si vaga per le foreste nella mera casualità finché non si muore attaccati da ottanta mostri.
Come se non bastasse ciò, alcune quest sono intrecciate a grappolo senza che il giocatore lo sappia, quindi non risolvere nel giusto ordine impossibile da azzeccare le rende vane in toto.
-Crafting e acquisti: i soldi, come vuole l'ambient, scarseggiano, per cui comprare da venditore oggetti finiti è quasi infattibile, la cosa però è sostituibile dal fatto che si possono comprare le materie prime e le "ricette" per tutto. La cosa parrebbe figa, se non fosse che innanzitutto si compra a 1000 e si vende a 5, cosicché se si sbaglia a comprare un paio di cose visto che nella finestra di acquisto non si capisce una mazza, è la fine e occorre ricaricare visto che i soldi servono anche per comprare l'equipaggiamento che serve per le quest. Una cosa un po' incoerente, inoltre, è il fatto è che ci siano diecimila variabili di armi e armature ma finché non si craftano non si sa come usciranno, combato con la scarsità di soldi diventa una cosa completamente inutile e che non gratifica come dovrebbe.
-Colonna sonora: bellissima, adattissima, fucker al punto giusto, anche se onestamente più fantasy della precedente che era più metallozza, che io preferisco.

In totale un bell' 8/10 per questo gioco che dopo una dovuta pausa riprenderò in mano di certo.